Fatti a pezzi ... brandelli di cinema da ricucire
L'incipit
ammaliatore
La
storia del cinema è ricca di occasioni in cui il regista affida alla capacità
seduttiva della scena d'apertura il compito di catturare immediatamente l'attenzione dello
spettatore per farlo entrare nella magia e nell'incanto del racconto filmico.
Uno degli esempi più eclatanti e più celebrati di questa tecnica di seduzione è l'esordio di Touch of Evil (distribuito in Italia con il titolo L'Infernale Quinlan) di Orson Welles, genio tanto
precoce quanto precocemente maledetto da Hollywood.
L'esordio
del Quinlan dimostra un potenziale ipnotico tale da incantare lo spettatore senza concedergli alcuna
possibilità di distrazione, e tale da "meritare" di inaugurare i
nostri incontri su questo blog interamente dedicato al cinema.
Ma entriamo
subito nell'analisi della scena: il
film di Welles si apre con uno zoom sul
particolare di due mani che stringono
un pacchetto di dinamite e attivano il timer ad esso collegato; da
questa prima inquadratura prende l'avvio un lungo piano sequenza (3'15'' circa) che costituirà l'intera scena iniziale sino al momento
dell'esplosione che concluderà l'incipit del film.
Ci
occuperemo esclusivamente del movimento della macchina da presa (mdp),
eccezionalmente virtuosistico, poiché su di esso è fondata tutta la costruzione
della scena. Dopo la prima inquadratura (appena descritta) la mdp, con un'altra rapida zoomata, si sposta verso sinistra sino
ad inquadrare, in campo medio (cm), un porticato; in questo momento entrano in campo altri due personaggi caratterizzati da un vociare indistinto; la mdp rimane su di loro per pochissimi secondi; i due personaggi, proseguendo
il loro movimento verso destra, spariscono dietro il muro di un edificio.
A questo punto la mdp effettua una velocissima carrellata verso destra seguendo l'ignoto personaggio della prima inquadratura che corre a piazzare la bomba nel cofano di un'auto parcheggiata nelle vicinanze e
poi fugge.
In
questo preciso momento comincia un meraviglioso travelling (in dolly) con
un fantastico uso dell'obiettivo grandangolare 18,5 mm: la mdp sale rapidamente, con una carrellata
verticale, fino ad inquadrare, dall'alto, la vettura alla quale si stanno
avvicinando i due personaggi intravisti poco prima.
Ora
i due personaggi salgono sull'auto e il senso della scena comincia a delinearsi
più chiaramente: i due sono le vittime designate di un attentato.
La mdp, sempre dall'alto, effettua una
lenta carrellata aerea sul tetto dell'edificio, da destra verso
sinistra, seguendo il movimento dell'auto che, a sua volta, sparisce dietro lo stesso edificio per ricomparire qualche istante
dopo e immettersi nella strada; la mdp
continua la sua carrellata aerea e la chiude con un movimento en plongée abbassandosi lentamente sino
al livello della strada.
Qui
ha inizio una bellissima camera car a
precedere con l'inquadratura in campo
lungo (cl) dell'automobile che, a causa della bomba ad orologeria, è
divenuta l'oggetto, quasi esclusivo, dell'attenzione e della curiosità dello spettatore.
La camera car prosegue fino all'entrata in campo di due nuovi personaggi
(interpretati da Charlton Heston e Janet Leigh), che si riveleranno essere tra i più importanti protagonisti
della storia.
Dalla loro apparizione sino alla fine della scena il percorso dell'auto-bomba e dei due nuovi personaggi (a
piedi) procederà parallelo, sempre ripreso in camera car a precedere, ma molto più ravvicinata, in campo medio (cm).
Le
due coppie proseguono, più o meno appaiate, sino al posto di frontiera (tra Messico e Stati Uniti) che
divide a metà la città; soltanto adesso la mdp
interrompe il suo movimento per riprendere,
nella stessa inquadratura (in piano americano), i quattro personaggi
fermi davanti al posto di controllo della polizia.
Il
movimento della mdp ricomincia con un
leggero spostamento verso sinistra, seguito da un lento zoom sulla coppia Heston-Leigh che, in mezza figura, sta per baciarsi.
Proprio al momento del bacio, quando l'attenzione dello spettatore viene per un attimo sapientemente spostata su un altro elemento narrativo, si sente un'esplosione fuori
campo e si verifica il primo stacco
del film (dopo più di tre minuti), con la mdp
che inquadra con uno zoom velocissimo, realizzato in skip framing, la vettura in fiamme dopo
l'esplosione.
E'
incredibile l'abilità di Welles nel costruire, insieme con il suo operatore
alla macchina John Russell, la climax della suspense, fino al momento
dell'attesa esplosione, rinunciando al dialogo per più di due terzi della
durata dell'azione, grazie al solo linguaggio della mdp, unito a un'eccezionale profondità
di campo; così come risulta assolutamente riuscito il tentativo di immergere lo spettatore fra le strade della cittadina di frontiera
(Los Robles nella storia), "portandolo a spasso" con i personaggi e
facendolo entrare subito nel cuore del plot.
L'elemento
più importante da rilevare, in sede di analisi, è come l'esplosione agisca a
due livelli, quello intradiegetico della vicenda narrata e quello extradiegetico, formale, dello stile del racconto filmico.
L'esplosione
pone fine alla suspense, sul piano del racconto, concludendo il prologo; così come l'intervento traumatico del primo stacco
pone fine al fluido scorrere delle immagini in piano sequenza: in definitiva la bomba rompe tanto il
ritmo drammatico della storia, quanto il ritmo e l'omogeneità del racconto (le immagini in piano sequenza).
Notevolissimo
il contributo della musica di Henry Mancini nel connotare la scena come un
passaggio pieno di suspense: la ritmica del brano, infatti, svolge
la doppia funzione di suono extradiegetico,
sul piano della narrazione, e di rumore intradiegetico, sul piano della storia, ritmando il ticchettio del timer.
Ultimo
particolare interessante, per quanto riguarda il codice stilistico-espressivo,
è la precisa scelta di Welles di cominciare con uno zoom sulla dinamite e chiudere l'episodio con un fulmineo zoom sull'esplosione, sottolineando, così, la sostanza del rapporto
diretto di causa-effetto tra le due immagini, attraverso la ricerca di una forma coerente.
Unico
neo, in tanta straordinaria bellezza, la sovrapposizione alle immagini dei titoli
di testa, sovrapposizione che, ovviamente, Welles non avrebbe voluto in una scena
così importante e così perfettamente studiata e costruita ma che, "ovviamente", la Universal gli impose.
Il Video
Piccolo Dizionario Tecnico
Scena: nella
scena, il tempo della storia
raccontata e il tempo della narrazione filmica coincidono; la scena presenta un contesto
spazio-temporale privo di interruzioni o salti temporali.
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Orson Welles |
Piano
sequenza: è
una ripresa, più o meno lunga, girata senza alcuna interruzione per stacco, che esaurisce un intero episodio narrativo; tutti i cambiamenti
d'inquadratura sono affidati al
movimento, senza soluzione di continuità, della mdp.
Travelling: è l'insieme dei complessi movimenti di macchina effettuati per
mezzo di un veicolo con pneumatici (dolly),
di una gru, di un braccio meccanico
cui viene fissata direttamente la mdp
(louma), o addirittura di un
elicottero o un aeroplano; tali mezzi particolari offrono il grande vantaggio
della possibilità di effettuare spostamenti sia orizzontali sia verticali.
Plongée: è una ripresa aerea in cui la mdp
descrive una traiettoria obliqua, dall'alto verso il basso; generalmente
effettuata con il dolly o con la gru.
Camera Car a
precedere: è un particolare tipo di movimento in cui la mdp, posta sul dolly,
inquadra il personaggio frontalmente, arretrando mentre questi procede verso di
essa; è l'esatto contrario, evidentemente, della camera car a seguire che
si effettua con la mdp che segue il
personaggio inquadrandolo di spalle; l'unica differenza con la carrellata
consiste, esclusivamente, nel fatto che il carrello
tradizionale si muove sui binari e ha, quindi, meno libertà d'azione.
Skip Framing: letteralmente "salto di
fotogramma"; artificio tecnico, utilizzato in fase di montaggio, che serve a rendere più veloce uno zoom; più precisamente, consiste nell'eliminare, alternatamente,
alcuni fotogrammi dalla pellicola, così da diminuire il tempo di
"avvicinamento visivo" alla figura.
Ho sconfitto gli abitanti del sottobosco e chi ne veste i colori. Ne sono fiera: il primo commento sul tuo blog è tutto mio.
RispondiEliminaUna groupie.
WoooW! Pochi giorni di vita, già oltre 200 visualizzazioni (sebbene prive di commento) e ... addirittura una GROUPIE! C'è di che essere commossi.
EliminaKamdalex